Nella prima fase della malattia subentra l’angoscia, la paura, la rabbia, la tristezza, l’atteggiamento di rifiuto.
Le risposte emozionali rimangono strettamente legate all’immagine che ognuno di noi ha rispetto alla propria condizione di malattia.
Il modo di reagire della persona non dipende solo dall’abituale stile di vita o da come si affrontano difficoltà o problemi. Prenderne atto o confrontarsi con la malattia comporta sempre inevitabili disagi e molto spesso ci si dibatte in domande continue, ossessive e ripetute:
Com’è possibile che sia capitato a me? Perché proprio questa malattia per la quale non c’è cura? Cos’ ho fatto di male per meritarmi questo?
Fino a quando queste domande permangono, l’atteggiamento di rifiuto permane. Sono reazioni comprensibili ma che assolutamente non aiutano e più si protraggono nel tempo, più hanno la tendenza a lasciare sempre spazio alla malattia e meno alla persona, impedendole di vivere la quotidianità, eseguire quanto ancora si è in grado di fare accanto a chi ci sta vicino.
Anche se risulta molto difficile, si deve aiutare la persona malata a riconoscere i propri limiti, le difficoltà, spiegando correttamente quali saranno le conseguenze della malattia.
Occorrerà non evitare di parlarne, preparandosi ad affrontare tutti i temi, imparare a gestire il silenzio, non sempre ci sono risposte giuste al momento giusto, bisogna prendere tempo piuttosto che dare risposte false o scorrette.
Un supporto psicologico permetterebbe di riconoscere, comprendere a gestire le reazioni psicologiche, favorire il superamento del senso di impotenza, di colpa.
Aiuterebbe a rafforzare e potenziare le abilità residue rimaste al malato, apprendere strategie per ridurre il disagio.
Promuovere l’accettazione della malattia per evitare l’isolamento sociale.
Per concludere questo articolo possiamo consigliare che un buon supporto psicologico può essere di aiuto per malati, famigliari e caregiver, nel comprendere le difficoltà emozionali con le quali confrontarsi ogni giorno e riuscire ad avere comunque una quotidianità da condividere con chi si ama.
Fonte:
Vedi articolo: http://www.assisla.it/la-presa-in-carico-approfondimenti-sugli-aspetti-psicologici/
Informazioni e offerte di sostegno per famigliari e curanti al sito: www.ti.ch/dasf
L’opuscolo cartaceo “Familiari curanti, un sostegno alla vostra quotidianità”
Sono ottenibili gratuitamente presso: Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Viale Officine 6 6501 Bellinzona